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Nella mia famiglia la passione per i formaggi inizia all'incirca nel 1920 quando mio nonno Alessandro, con un carretto trainato da un cavallino, si sposta intorno ai colli di Bergamo, facendo conoscere ai vari contadini il formaggio non prodotto da loro.
L'attività continua con mio padre Luigi che negli anni 40 si ferma mettendo un banchetto fisso sul "Ponte di Santa Caterina", così era chiamato il luogo dove poi ho aperto il negozio nel 1969, l'attuale Piazzale Oberdan.
Inizialmente trattavo otto/dieci tipi di formaggi. Successivamente ho cominciato a vistare gli alpeggi introducendo formaggi sempre nuovi, prodotti anche al di fuori della nostra regione.
Nel frattempo ho frequentato corsi di casearia per migliorare i miei acquisti e dopo quasi 50 anni di ricerche sia tra piccoli produttori contadini, sia nei moderni caseifici, sono in condizione di presentare sul banco di vendita un prodotto che rappresenta il massimo della qualità. Attualmente offro una scelta di oltre 130 formaggi in maggioranza quasi assoluta italiani.
Tuttora la tradizione sta continuando con l'aiuto dei miei figli Paolo e Simone.

"c'è la convinzione, da parte di certa clientela, che alcuni formaggi facciano male alla salute provocando l'innalzamento del livello di colesterolo. In realtà, come in tutte le cose, bisogna trovare la giusta via di mezzo, e dunque, non si deve eccedere nel consumo. Non significa che bisogna evitare di avvicinarsi a determinati formaggi, basta consumarne in quantità moderata."
Giulio Signorelli
"in Italia manca la cultura del formaggio che invece esiste in Francia. Si tende a classificare questo alimento come essenzialmente povero. Le persone sono ormai abituate a fare la spesa nei centri di grande distribuzione o nei supermercati, dove spesso, i sapori si appiattiscono"
Giulio Signorelli
"da sempre nei miei acquisti cerco di mettere in pratica il motto "buono, pulito e giusto" che è anche il pensiero di Carlin Petrini fondatore storico di Slow Food"
Giulio Signorelli